giovedì 28 giugno 2007

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venerdì 22 giugno 2007

Brivido, terrore, raccapriccio



mi fa morire...


postilla del 27/06

su segnalazione nel blog di paolo, ecco cosa compare oggi sul sito del corriere
e non mi hanno nemmeno citato, tzè!
ma sono orgoglioso del fatto di averli anticipati di una settimana e di aver contribuito alla diffusione di questo fantastico video :D

domenica 10 giugno 2007

Libri: Maggio 2007


Libri acquistati

Sergei Luk'janenko - I guardiani del crepuscolo
Sigmund Freud - Il sogno
Anne Rice - L'ora delle streghe
Kurt Vonnegut - Mattatoio n. 5
John Kennedy Toole - Bibbia al neon
James Hillman - Il suicidio e l'anima
Yukio Mashima - Lezioni spirituali per giovani samurai
Mitch Cullin - Tideland
Venedikt Erofeev - Tra Mosca e Petuski

Libri letti

Antoine de Saint-Exupéry - Il piccolo principe
Sergej Luk'janenko - I guardiani del crepuscolo
Mitch Cullin - Tideland
Ray Bradbury - Lo zen nell'arte della scrittura



"Ah!" disse la volpe, "...piangerò."
"la colpa è tua", disse il piccolo principe,
"io non ti volevo fare del male,
ma tu hai voluto che ti addomesticassi..."
"è vero", disse la volpe.
"Ma piangerai!", disse il piccolo principe.
"è certo", disse la volpe.
"Ma allora cosa ci guadagni?"
"Ci guadagno", disse la volpe, "il colore del grano."



Questa sarà la ventesima volta che leggo il piccolo principe, lo leggo nei momenti più giù, nessun allarmismo però, se l'ho letto così tante volte è anche perché lo trovo un libro magnifico. Non sto a parlarvi molto del piccolo principe perché non credo ce ne sia bisogno, chi non l'ha ancora letto si affretti a farlo e chi, invece, l'ha già letto sa già tutto quello che è necessario sapere.
Ho finalmente finito la trilogia dei guardiani di Luk'janenko, bella bella bella. Lo schema si ripete nei tre libri, in ognuno ci sono tre storie intrecciate in cui "qualcuno è portato a far qualcosa senza sapere quel che fa ma poi forse lo scopre e invece no", il tutto in un'atmosfera grigia propriamente russa.
Tideland lo volevo leggere fra qualche mese. E invece una rompipalle (almeno in quel caso) scopre in messenger che mi stavo per vedere il film (che alla fine non ho più visto) e inizia a dire che è meglio leggere prima il libro, che i libri sono più belli, che se guardi il film poi sei influenzato e obbligato a immaginare i personaggi con le facce degli attori, insomma ha rotto talmente tanto che alla fine mi sono letto il libro e ho detto addio al film. Il libro, nonostante tutto, è riuscito a non farsi rovinare e mi ha divertito molto soprattutto nella sua parte centrale. Agghiacciante il pezzo dell'imbalsamazione.
Mi manca di parlarvi del libro di Ray Bradbury, lo zen nell'arte della scrittura.
Ray Bradbury non ha bisogno di presentazioni, e se non lo conoscete andate su wikipedia che io non sono mica il suo biografo. Il libro è strano, non posso dire che non dia consigli perché non è vero, ma mentre leggevo ho avuto la sensazione che con l'esclusione di qualche suggerimento pratico che viene ripetuto di libro in libro e di guida in guida (molto esercizio e passione su tutti), gli altri fossero talmente personali e assimilati in Bradbury che se qualcuno provasse a seguirli non otterrebbe granchè. Ovvio che parlo di qualcuno e non tutti, ma quel qualcuno è comunque la maggioranza delle persone. Del resto Bradbury dichiara di ricordare una nevicata nel 1921, quando lui aveva solo un anno. Io non ricordo nemmeno se ha piovuto ieri o l'altroieri.
Dopo aver letto questo libro sono sempre più convinto che nella riuscita di un buon racconto ci sia una buona dose di mistero.

sabato 2 giugno 2007

Nuvole




Vanno
vengono
per una vera
mille sono finte
e si mettono li tra noi e il cielo
per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.

F.De Andrè