lunedì 25 febbraio 2008

Trovate la regina

Arrivava con un tavolino e una sedia pieghevoli, si sedeva e posava il cappello per terra, poi disponeva tre vecchie carte da gioco sul tavolino e appoggiava di fianco una mazzetta di cinquanta banconote da mille lire.
Trovate la regina, iniziava a dire sommessamente in un sussurro appena udibile, trovate la regina.
Se si riusciva a trovarla, si vincevano mille lire.
La cosa curiosa è che girava le carte in modo incredibilmente lento, le mani tremolanti si muovevano in modo incerto e goffo, nessuno avrebbe mai potuto sbagliare, e, infatti, indovinavano tutti. Sempre.
Una volta finita la pila di banconote, si infilava le tre carte consunte in tasca, ripiegava il tavolino e la sedia, infilava il cappello e se ne andava, salvo tornare il giorno dopo e ripetere la stessa scena.
Trovate la regina, diceva, e pian piano che le banconote diminuivano la sua voce sommessa cresceva in un tono concitato. Quando anche l’ultima mille lire era persa, sorrideva sospirando e se ne andava.
Io non giocai mai, mi sembrava di fare una cosa sporca, come di derubarlo, ma andavo spesso a guardarlo giocare, quasi ogni giorno se potevo, anche perché tutto durava una ventina di minuti, raramente di più.
Se qualcuno tentava di rimettersi in fila quando aveva già giocato, lui se ne accorgeva e si rifiutava di proseguire; La regola era questa: si può giocare solo una volta al giorno, non c’erano problemi a tornare il giorno dopo. E allora ogni giorno la gente si metteva in fila ancor prima che arrivasse, ormai la voce si era sparsa in tutto il paese, era diventato famoso il vecchio rimbambito che regalava mille lire.
In tutte le volte che sono andato a guardare quel vecchio, non lo vidi mai vincere e le uniche parole che gli sentii dire furono: Trovate la regina, trovate la regina.
Un giorno semplicemente non si presentò e non si rivide mai più.
Non scoprii mai chi fosse né perché si ostinasse in quel gioco perdendo sempre. Solo una volta, mentre raccoglieva il cappello per infilarselo, vidi inserita nella cucitura interna una vecchia fotografia ingiallita, non riuscii a vedere bene cosa raffigurasse, ma intravidi le sagome di una donna e di un bambino.

mercoledì 6 febbraio 2008

Libri : Gennaio 2008

Libri acquistati

nessuno

Libri letti

Fabio Volo - Il giorno in più


Un libro piuttosto banale, con qualche parte divertente e alcune pagine discrete, ma niente di più. Peccato, perché Fabio Volo, quando non è troppo preso ad autocompiacersi, mi sta anche simpatico.