lunedì 8 gennaio 2007

Nel cassetto una penna e un portachiavi. Souvenir di un amico passato soltanto per un saluto veloce. Dovrebbero ricordare qualcosa, sono pesati parecchio. Almeno trent’anni.
Che i bravi ragazzi sono sopravvalutati, che poi una pallina da ping pong non aiuta nessuno.
Che se c’è troppa polvere si fa fatica a respirare ma si continua lo stesso.
Che cinque punti non reggono il confronto con un cappello che non vuol essere tolto, e qualcosa che si voleva mostrare con orgoglio negli anni diventa imbarazzo.
Che a volte rimani a guardare senza capire bene quel che succede e poi restano un modellino di plastica e dei colori sbagliati a distrarre per un paio d’ore.
Che a volte l’acqua della piscina è salata e il corpo immerso è pesante.
Che se qualcuno ti chiama per dire di andare di là, che ti deve parlare, allora sono brutte notizie.
Che a volte ci vorresti essere, e invece sei da qualche altra parte. A volte nemmeno lo sai che sei da un’altra parte, però qualcosa di strano lo senti ugualmente.
Che gli animi gentili disegnano delfini e sorridono sempre.
Che quando qualcosa non c’è, è proprio il momento in cui la desideri maggiormente.
Che tendi a perdere la memoria e ti scordi la strada, e ogni tanto dici domani ma intanto passano i mesi.
Che i temi di scuola ricordano che c’è chi fa diventare rosso come un peperone e chi sta accanto.
Che c’è chi una sola volta e c’è chi invece tante.
Che gli anni insegnano a sorridere.
Che alcune visite sono proprio inattese e si vorrebbe averle più spesso.
Che a volte si prega e altre si bestemmia.
Che è solo una questione di tempo.

Che ormai è tardi ma il camino lo accendiamo sicuramente la prossima volta.

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