Processi mentali
Processi mentali offuscati da una cortina di nebbia.
Nebbia per lo più costituita da sei birre e una bottiglia di vodka.
La giornata comincia all’alba, quasi coincidendo con la fine della serata, una corsa al bagno, un sapore acido e impastato in bocca.
Il ricordo sbiadito di fatti accaduti in una vita che sembra non appartenermi. La smania di apparire integrati in una società in fondo disprezzata viene dispersa in parte con i succhi gastrici finiti nel cesso.
Un urlo agghiacciante, il mio.
Un vago ricordo riemerge. Un mostro sopito, sotterrato da litri d’alcool e fumi etilici, risale, e aprendosi un varco mi afferra, trascinandomi attraverso porte serrate dal tempo, le cui chiavi si speravano perse.
Improvvisamente il mostro si ferma e si allontana lentamente, abbandonandomi solo nel labirinto di stanze.
Un’immagine spaventosa e improvvisa mi affiora negli occhi.
Ancora un urlo, stavolta più forte, e accecato cerco freneticamente qualcosa sul tavolo, la trovo a tentoni rovesciando metà del contenuto, l’afferro più saldamente e mi ci aggrappo avidamente, rituffandomi nell’oblio e annegandovi i miei ricordi.
Nessun grido ora, solo un ubriacone disteso sul letto sfatto, con gli occhi spenti e un mostro pronto a riemergere dietro di essi…
Nebbia per lo più costituita da sei birre e una bottiglia di vodka.
La giornata comincia all’alba, quasi coincidendo con la fine della serata, una corsa al bagno, un sapore acido e impastato in bocca.
Il ricordo sbiadito di fatti accaduti in una vita che sembra non appartenermi. La smania di apparire integrati in una società in fondo disprezzata viene dispersa in parte con i succhi gastrici finiti nel cesso.
Un urlo agghiacciante, il mio.
Un vago ricordo riemerge. Un mostro sopito, sotterrato da litri d’alcool e fumi etilici, risale, e aprendosi un varco mi afferra, trascinandomi attraverso porte serrate dal tempo, le cui chiavi si speravano perse.
Improvvisamente il mostro si ferma e si allontana lentamente, abbandonandomi solo nel labirinto di stanze.
Un’immagine spaventosa e improvvisa mi affiora negli occhi.
Ancora un urlo, stavolta più forte, e accecato cerco freneticamente qualcosa sul tavolo, la trovo a tentoni rovesciando metà del contenuto, l’afferro più saldamente e mi ci aggrappo avidamente, rituffandomi nell’oblio e annegandovi i miei ricordi.
Nessun grido ora, solo un ubriacone disteso sul letto sfatto, con gli occhi spenti e un mostro pronto a riemergere dietro di essi…
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